Con l’inizio della stagione autunnale/invernale l’Italia, come altri Paesi europei, si è trovata ad affrontare un lento e progressivo peggioramento dell’epidemia da Sars Covid-19, nel momento in cui è aumentata la co-circolazione di altri patogeni respiratori (virus influenzali). 

La seconda ondata dei contagi era stata anticipata da alcuni epidemiologi, già al termine della “prima ondata”, nel periodo in cui l’Rt nazionale non superava la soglia dell’1, in ragione delle stringenti misure adottate e in virtù della più mite stagione estiva.  

L’indice Rt è il valore che indica come muta lo stato di contagiosità, in una certa zona, al variare del tempo; allorché risulti superiore ad 1 scatta l’allerta, perché significa che, nonostante le misure adottate, ogni persona, si stima, ne abbia contagiata almeno un’altra. 

Dall’ultimo rapporto settimanale del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) emerge che, in Italia, l’epidemia è in “rapido peggioramento”. Nello specifico, il report evidenzia che “in alcune Regioni italiane la velocità di trasmissione è già compatibile con uno scenario 4 con rischio di tenuta dei servizi sanitari nel breve periodo”. Il monitoraggio conferma, pertanto, una situazione “complessivamente e diffusamente molto grave sul territorio nazionale con rischio di criticità importanti a breve termine in numerose Regioni italiane”.

Alla luce dell’indicato scenario il Presidente del Consiglio, Avv. Giuseppe Conte, in data 3 novembre 2020, ha firmato un nuovo DPCM, contenente ulteriori misure per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19. 

Le misure sono state attuate, probabilmente, in virtù del preoccupante innalzamento dell’indice Rt, il quale, in ogni caso, offre una visione parziale del livello di contagio, laddove sia calcolato solo sui casi SINTOMATICI e non sugli asintomatici. 

Per effetto di quanto previsto dal DPCM, il Ministero dell’Istruzione ha diffuso una nota con la quale è stata disposta la sospensione dello svolgimento delle prove scritte della procedura straordinaria – finalizzata all’immissione in ruolo del personale docente su posti comuni e di sostegno nella scuola secondaria di primo e secondo grado, indetta con Decreto Dipartimentale 23 aprile 2020 n. 510 e di cui al successivo Decreto Dipartimentale 8 luglio 2020 n. 783 – per le quali si procederà a una nuova calendarizzazione.

Orbene, la presa d’atto del Governo sulla gravità della situazione epidemiologica potrebbe confermare quanto sostenuto, in sede giudiziaria, da taluni docenti, che, proprio in virtù del quadro epidemiologico – già preoccupante all’inizio del mese di ottobre – avevano richiesto la procrastinazione degli esami, anche invocandosi l’intervento delle ASL locali e dell’Unità di crisi regionale, mirato al rilascio di un parere circa il prudente rinvio del concorso straordinario.

Ciononostante, il Comitato tecnico del Ministero della Salute valutò il protocollo di svolgimento delle prove idoneo a garantirne l’espletamento in sicurezza. 

In definitiva, il differimento operato dal Governo del calendario delle prove, a data successiva al 3 dicembre 2020, sembra confermare la prospettata procrastinabilità dell’esame “causa Covid-19”, sulla base di un doveroso bilanciamento degli interessi in gioco (diritto alla salute e diritto alla partecipazione ad una procedura concorsuale), che tenga conto non solo dell’incolumità dei partecipanti, ma anche della collettività in generale. 

Ed ora, disposta la sospensione delle procedure selettive, troverà fondamento la richiesta di concessione delle sessioni suppletive, avanzata da quanti non abbiano potuto/voluto partecipare alle procedure già espletate causa Covid? 

In tale ottica sarà possibile domandare, nella sede giudiziaria amministrativa, in via cautelare e nel merito, l’accesso ad una sessione concorsuale suppletiva, nell’intento di preservare la possibile chance occupazionale. 

Per info dettagliate s’inoltri messaggio whatsapp o breve audio (no telefonate) al 3661828489.